MOREA ALL'OPERETTA: LA VEDOVA ALLEGRA




All’ambasciata del Pontevedro a Parigi, c’è grande fermento. Sta arrivando la Signora Anna Glavari, giovane vedova del ricchissimo banchiere di corte. L’ambasciatore, il Barone Zeta, ha ricevuto l’incarico di trovare un marito pontevedrino alla vedova per conservare i milioni di dote della signora in patria.
Infatti, se la signora Glavari passasse a seconde nozze con un francese, il suo capitale lascerebbe la Banca Nazionale Pontevedrina e per il Pontevedro sarebbe la rovina. Njegus, cancelliere dell’ambasciata, è un po’ troppo pasticcione, ma c’è il conte Danilo che potrebbe andare benissimo. Njegus e Zeta tentano di convincerlo, ma lui non ne vuole sapere. Tra Danilo e Anna c’era stata una storia d’amore finita male a causa della famiglia di Danilo. Da parte sua, la vedova, pur amando Danilo, non lo vuole dimostrare e fa di tutto per farlo ingelosire. Frattanto si snoda un’altra storia d’amore che vede protagonisti Valencienne, giovane moglie di Zeta, e Camillo de Rossillon, un diplomatico francese. I due si danno convegno in un chiosco. Li sta per sorprendere il barone Zeta, quando Njegus riesce a fare uscire per tempo Valencienne, sostituendola con Anna. La vedova sorpresa con Camillo! Tutti sono sconvolti, Danilo furioso abbandona la festa. Tutto ormai sembra compromesso, ma Njegus, vero deus ex-machina, riesce a sciogliere gli equivoci e a far confessare ad Anna e Danilo il loro reciproco amore. La patria è salva. D’ora in poi la signora Glavari non sarà più “La vedova allegra”, ma la felice consorte del conte Danilo Danilowitch.



C’è un mondo, in cui tutti sono baroni, o almeno visconti; in cui scorre lo champagne e i locali notturni sono pieni di donnine allegre, i mariti vedono solo le corna altrui, non le proprie. Un mondo in cui ci si veste in frack e si balla il valzer, la politica si fa alle feste da ballo, i bilanci statali si salvano sposando le belle ereditiere. Questa operetta, la più rappresentata fra tutte, è il simbolo rappresentante la “silver age”, imbattuto cavallo di battaglia tra i due secoli . La “belle époque” ha rivissuto la sua agonia e ha ritrovato nella gioia di vivere l'illusione di rinascita, anche se di pura finzione.
L'operetta di Franz Lehar è stata rappresentata al teatro Petruzzelli il giorno 13 Dicembre 2016. Nonostante la storia sia ambientata nel Novecento, la scenografia è caratterizzata da elementi digitali: è messo in risalto che anche nella società contemporanea la gente sia legata ai beni materiali. Infatti l'operetta, ambientata negli anni 20, è molto influenzata dell'idealismo dei primi del Novecento dove, appunto ci si concentra sulle cose superficiali e non importanti e dove la “belle époque” ha portato consolazione a tutti i ceti sociali per indurli a dimenticare l'avvento della guerra. I costumi sono molti particolari e caratteristici e riconducevano al periodo storico rappresentato. Le musiche, i tavolini, la gran quantità di donne e l'enorme scritta luminosa “Maxim” (il locale dove i funzionari politici trovavano un po' di svago) ricordano vagamente gli scenari del Moulin Rouge, a cui la storia fa chiaramente riferimento. La scena che ci ha colpito di più è stata quella dell'entrata della vedova Anna Glavari nella quale, per sottolineare la sua ricchezza, lei fuoriesce da un'enorme cassaforte.
Lo spettacolo è stato interessante e coinvolgente e abbiamo apprezzato l'alternanza tra lirica, recitazione e danza. I cantanti, ottimi professionisti, sono riusciti a trasmetterci in ogni scena (che essa fosse drammatica, allegra, divertente o triste) con chiarezza il messaggio che essa voleva trasferirci. Anche i ballerini erano giovani e preparati, anche se il balletto can-can, ci ha lasciati un po' insoddisfatti. Le musiche erano tutte molto belle, in particolare il valzer, d'altronde molto famoso, ed è stato affascinante vedere il conte Danilo e la vedova Anna ballarlo con passione.




Possiamo, quindi, affermare con certezza la buona riuscita dello spettacolo, che ha incrementato ancor di più in noi la voglia di continuare a partecipare alle iniziative del Teatro Petruzzelli anche nella stagione 2017 al fine di prender parte a balletti classici, opere liriche e spettacoli di altro genere.

Claudia Editori,
Marilù Mestola,
Simona Positano,
I A

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