CERTATORES: CLASSI TERZE.
Amici del Morea, l’11 di febbraio si è chiusa la quinta edizione del Piccolo Certamen Taciteo, una gara di Latino in cui sono scesi in campo i migliori ingegni della nostra scuola. Certamen vuol dire competizione, gara. Si è trattato, però, di una sfida prima di tutto con se stessi, perché i nostri ragazzi sanno quanto sia importante porsi degli obiettivi sempre più ambiziosi, cercare di spingersi un po’ più in là, andare oltre, per migliorarsi sempre.
Se, poi, anche il cervello è un muscolo da allenare e potenziare, il più importante dei muscoli, quello che ci qualifica e ci differenzia come appartenenti alla specie umana in virtù della sua peculiare specializzazione funzionale, allora è giusta l’idea di una competizione sportiva di cervelli. In una scuola di ingegni acuti, in una grande comunità ermeneutica come quella del Morea, confrontarsi serenamente e sportivamente coi propri compagni è uno stimolo potente, la molla più forte verso il successo formativo.
E il Latino rappresenta l’humus più fertile in cui far crescere ed allargare le nostre radici culturali più vere e profonde, alma mater dell’italiano, delle lingue romanze, di tanta parte delle lingue europee e non solo. Al giorno d’oggi, non v’è chi non veda e non riconosca che, senza l’impero romano, sarebbe inconcepibile l’idea stessa di Europa.
Se non sappiamo da dove veniamo e come siamo arrivati sin qui, come possiamo pensare di andare avanti? Si può camminare o correre senza piedi? Certo, la tecnologia consente la costruzione di eccellenti protesi. ma quanti di voi sarebbero disposti a farsi amputare le gambe e a sostituirle con protesi ultramoderne, per quanto efficienti? O, come dice Salvatore Settis, quanti si sottoporrebbero all’espianto del cervello, rinunciando, così, alla propria identità, ai propri ricordi, alla conoscenza dei propri familiari?
Ebbene, il Latino ed il Greco sono una parte di noi stessi, gambe e cervello, motore ed anima, radice e chioma, identità e possibilità.
Per tutti questi motivi, abbiamo scelto di conceder spazio ed onore al merito di quattro ragazzi, appartenenti alle classi terze del Morea, che si sono distinti negli ultimi due anni, in occasione del Piccolo Certamen Taciteo. Essi si sono confrontati con una versione, corredata di commento, tratta dal De bello Gallico, lo scorso anno, e dal De bello civili, quest’anno. Niente meno che il grande Cesare, quindi: un uomo concordemente riconosciuto dai critici e dagli interpreti moderni come ben superiore all’umanità del suo tempo.
Attraverso questa breve intervista filmata, conosciamoli meglio, questi ragazzi, conosciamo qualcosa di loro, del loro essere seri e scanzonati, al tempo stesso, del loro essere brillanti e “normali”. Quattro moreani qualunque, quattro ragazzi in gamba.
In ordine di apparizione:
Isabella Locaputo, III A, prima classificata al Certamen 2015
Pierluigi Laricchiuta, III A, terzo classificato al Certamen 2016
Angela Pagliara, III B, terza classificata al Certamen 2015, seconda classificata al Certamen 2016
Alessandra Ruggiero, III B, seconda classificata al Certamen 2015, prima classificata al Certamen 2016.
Si ringraziano Gianluca L’Abbate, regista, e Giammarco Nocco, intervistatore.
Luisa Brattico
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