TRIBUTO A DAVIDE GAETANO D’ACCOLTI


Amici del Morea,
tenevamo particolarmente a ricordare anche in questo luogo la figura di Davide, nostro ex alunno, uno di noi, venuto a mancare improvvisamente in seguito ad un tragico incidente d’auto, il 21 febbraio scorso.
Abbiamo scelto, tra tutti i tributi, numerosissimi, che sono stati scritti e pronunciati per lui, quello della prof.ssa Marilisa Giannuzzi, pubblicato su FAX n. 9 del 27 febbraio 2016.
Si ringrazia la redazione della testata conversanese.
DAVIDE I
Carissimo Davide,
piccolo uomo d’altri tempi, come talora amavi definirti, pur non avendo mai insegnato nella tua classe, ti ho sempre considerato (anche dopo la tua maturità) alunno e poi amico (perché, sì, ci può essere amicizia tra docenti e ex-studenti, nonostante la differenza d’età) e ho apprezzato i tuoi modi gentili ed il tuo sorriso, fin da quando chiedesti, quasi timidamente, di partecipare al Morea all’opera, il progetto che consentiva agli allievi del tuo (tale lo hai sempre considerato per affetto) liceo di assistere agli spettacoli della stagione lirico-sinfonica del Petruzzelli: e da allora non hai mai mancato un appuntamento con la Musica in quel teatro nel quale, intrapresi poi gli studi al Conservatorio, hai lasciato un segno.
DAVIDE II
In quel gruppo di studenti come te devoti alla Musica, hai trovato gli amici più cari, simili a te nelle passioni e nei valori, come te affamati di cultura e di arte, pronti a “spendere” il loro tempo con noi docenti per soddisfare la sete di conoscenza, appartenenti a classi e sezioni diverse, ma entusiasti nel condividere esperienze (progetti teatrali, lezioni di cinema, viaggi di istruzione e tanto altro) senza mai porsi in competizione, nel rispetto reciproco e nella tolleranza della diversità di opinioni: quelli che anche oggi sono accorsi a salutarti.
Amavi il passato e le lingue del passato, l’italiano di una volta, il greco ed il latino. E con le lingue spesso scherzavi, coniando fantasiosi neologismi o inventando fittizi arcaismi: e così Facebook diventava per te il Prosopon biblion (e di tal definizione andavi fiero, poiché “la capiamo solo noi che siamo del classico”), la TV era il tubo catodico e una e-mail una elettromissiva.
Tutto ciò che era “classico” ti apparteneva: i miti, che spesso citavi per illuminare le tue idee, le idee, i valori (l’onestà, l’amicizia, l’amore ed il rispetto per la famiglia a cui eri legato da così grande affetto e che così bene ti aveva educato). Tante volte ti sei “perso” negli archivi e nei documenti per ricercare notizie e aneddoti sulla tua scuola, per aver scelto la quale tu “ringraziavi gli dei”, come spesso ripetevi.
DAVIDE III
Ma il tuo ingegno era multiforme, come quello di Ulisse (eroe del quale, tuttavia e  per fortuna, non possedevi la malizia: chi ti conosceva ti stimava per l’umiltà e la sincerità),  e tante altre erano le tue passioni: riparavi e costruivi (eri iscritto ad Ingegneria! ) strani aggeggi, dispositivi elettrici ed acustici, amavi la fisica e le scienze, collezionavi oggetti strani, libri e stilografiche, ti appassionavano i fiori e le piante. E tutto ciò condividevi, sempre sorridendo, sempre entusiasta, sempre rispettando le opinioni altrui, con gli amici e con quelli che un tempo erano stati docenti ed ora consideravi nel novero degli amici.
Sì, Davide, eri davvero un uomo d’altri tempi, di quei tempi a cui sentivi di appartenere;  nonostante la giovane età, eri un megalopsychós, un magnanimo, perché grande era il tuo spirito, puro era il tuo cuore.
E se, come sosteneva Cicerone, chi non c’è più continua a vivere nel ricordo dei vivi, e eterne sono le vere amicizie,  posso affermare con certezza che per sempre tu vivrai nei cuori di tutti coloro che ti hanno conosciuto, per sempre vivrai nel ricordo dei tuoi amici.
Ti sia lieve la terra.
MARILISA GIANNUZZI

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